Impianti e Apparecchiature: Piano di Sorveglianza e Gestione

Durante il convegno SAFAP 2023, è stato presentato un intervento dedicato al piano di monitoraggio e controllo dei rischi legati all’invecchiamento di apparecchiature e impianti negli stabilimenti regolati dal d.lgs. 105/2015. L’intervento ha approfondito la normativa, il PMC (Piano di Monitoraggio e Controllo), e la proposta di un format specifico.

 

In conformità con quanto previsto dal D.Lgs. 26 giugno 2015, n. 105 (che attua la direttiva 2012/18/UE sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi all’uso di sostanze pericolose), ogni azienda deve predisporre un piano di monitoraggio e controllo (PMC) per le apparecchiature e gli impianti che potrebbero causare la perdita di contenimento di sostanze pericolose. Questo piano rappresenta uno strumento chiave sia per i gestori che per le Autorità di controllo nelle attività di verifica del Sistema di Gestione e del Rapporto di Sicurezza.

Attraverso il PMC, i gestori possono monitorare lo stato delle apparecchiature soggette ai fenomeni di invecchiamento, valutando se e come attuare eventuali azioni migliorative. Al contempo, le Commissioni ispettive possono rapidamente verificare l’adeguatezza e l’efficacia delle misure messe in atto per garantire la sicurezza delle attrezzature.

Questi concetti sono stati richiamati in un intervento presentato al convegno SAFAP ‘Sicurezza e affidabilità delle attrezzature a pressione e degli impianti di processo’ (Brescia, 22-23-24 novembre 2023), e raccolti dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (DIT) dell’Inail nel volume ‘SAFAP 2023 – Sicurezza e affidabilità delle attrezzature a pressione e degli impianti di processo’.

L’intervento dal titolo ‘Piano di monitoraggio e controllo dei rischi legati all’invecchiamento di apparecchiature e impianti negli stabilimenti Seveso’, a cura di M.R. Vallerotonda, E. Artenio, E. Bemporad, A. Pirone, C. Delle Site (Inail – Dit) e altri, propone un format per la predisposizione del PMC negli stabilimenti soggetti al D.Lgs. 105/2015. Tale strumento integra il processo di coordinamento previsto dall’art. 11 del decreto per la valutazione del rischio invecchiamento e trova la sua applicazione principale dove è stata adottata la metodologia descritta nella revisione n. 2 delle linee guida ‘Valutazione sintetica dell’adeguatezza del programma di gestione dell’invecchiamento delle attrezzature negli stabilimenti Seveso’. Tuttavia, lo strumento può essere utilizzato anche nel caso in cui il gestore adotti tecniche o metodologie diverse per la gestione del rischio invecchiamento.

 

Rischio di incidenti rilevanti: normativa e piano di monitoraggio e controllo

L’intervento sottolinea come il D.Lgs. 105/2015, che recepisce la Direttiva 2012/18/UE sul controllo dei pericoli legati agli incidenti rilevanti connessi a sostanze pericolose, imponga ai gestori degli stabilimenti l’obbligo di effettuare una valutazione del rischio di invecchiamento delle apparecchiature e degli impianti.

L’allegato 3 del decreto, che riguarda il sistema di gestione della sicurezza e l’organizzazione dello stabilimento per la prevenzione degli incidenti, prevede che il gestore, nell’ambito del controllo operativo, adotti procedure per monitorare e controllare i rischi legati all’invecchiamento delle attrezzature. Inoltre, l’allegato B del decreto specifica che il gestore deve prevedere piani di monitoraggio e controllo dei rischi di invecchiamento che potrebbero portare alla perdita di contenimento di sostanze pericolose, includendo misure correttive e preventive.

L’intervento evidenzia che il gestore deve rilevare e monitorare fenomeni come corrosione, erosione, fatica o scorrimento viscoso, che potrebbero causare il deterioramento delle apparecchiature nel tempo e provocare rilasci di sostanze pericolose. Il piano di monitoraggio e controllo (PMC) diventa quindi uno strumento fondamentale per effettuare un’autovalutazione dello stato delle apparecchiature critiche e mantenere aggiornati i dati raccolti. Le risultanze del PMC potrebbero, ad esempio, indicare la necessità di aggiornare le frequenze di guasto usate nell’analisi dei rischi e garantire lo stato di conservazione e sicurezza delle attrezzature, come previsto dall’articolo 71 del D.Lgs. 81/2008.

Durante le ispezioni previste dall’art. 27 del D.Lgs. 105/2015, la verifica del PMC è un requisito fondamentale per valutare l’adeguatezza del sistema di gestione della sicurezza. A sostegno dei gestori, è stata elaborata una linea guida per la valutazione del rischio di invecchiamento, revisionata nel 2021 e disponibile sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Questa linea guida non è obbligatoria, ma rappresenta uno strumento utile.

Il fenomeno dell’invecchiamento e il controllo delle apparecchiature

Dal punto di vista impiantistico, l’invecchiamento non è necessariamente legato all’età dell’apparecchiatura, ma al deterioramento fisico dovuto a meccanismi di degrado dei materiali. Tale deterioramento si manifesta con una diminuzione delle proprietà chimico-fisiche e meccaniche, compromettendo funzionalità, affidabilità e sicurezza.

Nel contesto del controllo degli incidenti rilevanti, particolare attenzione è rivolta ai “sistemi tecnici critici”, come definiti nell’allegato H del D.Lgs. 105/2015. Tuttavia, per la gestione dell’invecchiamento, devono essere considerati tutti i sistemi di contenimento, come recipienti e linee in pressione, suscettibili di deterioramento e contenenti sostanze pericolose in quantità sufficienti a provocare incidenti rilevanti. Il PMC consente di monitorare lo stato di questi sistemi critici e seguire nel tempo la loro evoluzione tramite la registrazione dei dati.

I gestori possono adottare standard internazionali o la linea guida sull’invecchiamento per valutare lo stato dei sistemi critici e i rischi correlati. Se l’indice finale di propensione all’invecchiamento risulta negativo, il gestore deve attuare misure di mitigazione per gestire adeguatamente i rischi legati all’invecchiamento.

Il format per la predisposizione del PMC

L’intervento al convegno SAFAP presenta un format per la predisposizione del PMC negli stabilimenti soggetti al D.Lgs. 105/2015, come richiesto dall’allegato B del decreto. Questo format può essere utilizzato dai gestori che seguono la linea guida invecchiamento o altre metodologie comprovate, e fornisce un metodo di autovalutazione per verificare l’efficacia delle strategie di gestione del rischio di invecchiamento adottate.

Tale format rappresenta un primo approccio che sarà ulteriormente sviluppato e migliorato attraverso sperimentazioni condivise nel gruppo di lavoro costituito nell’ambito del Coordinamento ex art. 11 del D.Lgs. 105/2015. Oltre a rispondere alle richieste normative, i risultati potranno essere approfonditi anche in relazione all’affidabilità delle attrezzature e a studi sui materiali utilizzati

Per ulteriori informazioni o per richiedere supporto, potete contattarci all’indirizzo: info@ezi-inspections.it

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