Rendicontazione di Sostenibilità: Pubblicato il Dlgs che recepisce la direttiva CSRD
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 212 del 10 settembre 2024, il Decreto Legislativo 6 settembre 2024, n. 125 è diventato effettivo, recependo in Italia la Direttiva 2022/2464/UE sulla rendicontazione societaria di sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD).
Il decreto introduce per molte aziende l’obbligo di fornire report dettagliati sulle loro prestazioni ambientali, sociali e di governance (ESG), influenzando in particolare le società quotate.
L’obiettivo principale del decreto è aumentare la trasparenza delle informazioni sulla sostenibilità aziendale, favorendo una maggiore responsabilità e facilitando scelte consapevoli da parte degli investitori.
A Chi si Rivolge l’Obbligo di Rendicontazione?
L’obbligo di rendicontazione si estende a un numero più ampio di aziende rispetto alla precedente normativa (Direttiva NFRD).
Secondo il decreto, l’obbligo di rendicontazione di sostenibilità riguarda grandi imprese e piccole e medie imprese (PMI) quotate che abbiano una specifica forma giuridica, tra cui società per azioni e società a responsabilità limitata, purché rispettino i criteri indicati nella Direttiva 2013/34/UE.
Indipendentemente dalla forma giuridica, il Decreto 125/2024 si applica anche a:
- imprese di assicurazione (art. 88, comma 1, e art. 95 del D.Lgs. 209/2005);
- enti creditizi, come definiti dal regolamento (UE) n. 575/2013.
Obblighi per le Imprese
Le aziende soggette al decreto devono:
- Preparare una rendicontazione annuale di sostenibilità, rispettando gli standard stabiliti dalla Commissione Europea. Tali standard coprono aspetti generali e settoriali relativi agli impatti ambientali, sociali e di governance (ESG).
- Fornire informazioni dettagliate sull’impatto delle proprie attività, prodotti e servizi, inclusi i rapporti commerciali e la catena di approvvigionamento.
- Rispettare criteri di trasparenza, rendendo accessibili le informazioni necessarie al pubblico e alle autorità competenti.
- Pubblicare il report di sostenibilità in formato elettronico, secondo le modalità stabilite dal regolamento delegato (UE) 2019/815.
- Coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori nel processo di stesura delle informazioni di sostenibilità.
Standard di Rendicontazione
Le imprese sono tenute a rispettare gli standard di rendicontazione adottati dalla Commissione Europea tramite atti delegati, i quali coprono aspetti generali e settoriali. Questi standard hanno l’obiettivo di uniformare la comunicazione delle informazioni di sostenibilità, favorendo trasparenza e comparabilità.
Cosa si Intende per Grandi Imprese?
Sono classificate come grandi imprese le società che superano almeno due dei seguenti criteri alla chiusura del bilancio:
- Totale dello stato patrimoniale: 25 milioni di euro;
- Ricavi netti delle vendite: 50 milioni di euro;
- Numero medio di dipendenti: 250.
PMI Quotate
Le PMI quotate soggette al D.Lgs. 125/2024 sono quelle con titoli negoziati su mercati regolamentati UE, che superano almeno due dei seguenti requisiti:
- Stato patrimoniale: tra 450.000 euro e 25 milioni di euro;
- Ricavi netti: tra 900.000 euro e 50 milioni di euro;
- Numero medio di dipendenti: tra 11 e 250.
Soggetti Esclusi
Non sono tenuti a rispettare il decreto:
- La Banca d’Italia;
- Certi prodotti finanziari, ai sensi del regolamento (UE) 2019/2088;
- Microimprese (società che non superano due di questi requisiti: stato patrimoniale di 450.000 euro, ricavi netti di 900.000 euro, media di 10 dipendenti), anche se quotate.
Tempistica di Applicazione
L’introduzione degli obblighi avverrà in modo graduale:
- 1° gennaio 2024: Grandi imprese già soggette alla Direttiva NFRD, incluse le imprese pubbliche con più di 500 dipendenti e gruppi consolidati di grandi dimensioni.
- 1° gennaio 2025: Tutte le altre grandi imprese e gruppi di grandi dimensioni.
- 1° gennaio 2026: PMI quotate (eccetto microimprese) e altri enti piccoli e non complessi, purché siano grandi o medie imprese quotate.
- 1° gennaio 2028: Società non-UE con ricavi netti superiori a 150 milioni di euro generati in Europa negli ultimi due esercizi.
Il Decreto 125/2024 rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza e responsabilità aziendale in ambito ESG.
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